All Those Explosions Were Someone Else's Fault (Id, 2018): setting spettacolare e geniale. 30 anni prima l'inizio della storia, le creature delle tenebre (Vampiri, Licantropi, Demoni e altra roba) si sono stufati di vivere nelle tenebre nascondendosi dall'umanità. Si sono rivelati alla True Blood e, per ingraziarsi il pubblico, hanno offerto immortalità e potere a chiunque abbastanza danaroso da poterseli comprare: entra in scena la Dark Conversion, altrimenti noto come Dark Pact.
Nel giro di pochi anni il famoso 1% ricchissimo del mondo è diventato anche immortale e una qualche forma di creatura delle tenebre: l'insieme di questi è conosciuto come Darkling.
10 anni prima l'inizio della storia, in un mondo saldamente in mano a Darkling ultra ricchi, un giovane contadino boyscout con mantello si è rivelato al mondo diventando il primo di quelli che si oppongono in una forma di compensazione cosmica ai Darkling, sono noti come Spark: sono i supereroi nati da assurdi incidenti scientifici, super Science, weird Science.
Il contesto di questo romanzo di James Alan Gardner nasce come un classico urban fantasy dove la magia è nota al pubblico e lo immerge in pura narrativa supereroistica.
Dark vs Light, Darkling vs Spark, Magia vs Scienza, Soldi vs... questo è più difficile: i darkling sono chiaramente elite ricca ma non è completamente esatto interpretare gli spark come eroi del proletariato, eroi del popolo piuttosto.
In ogni caso è mindblowing e funziona straordinariamente bene, soprattutto perché l'autore sembra essersi fatto a casa un manuale di regole stile giochi di ruolo e averlo tradotto in narrazione: ogni cosa è spiegata e le spiegazioni sono entusiasmanti.
Il world building e il sistema che governa tanto la dark conversion quanto l'origin story sono spettacolari e libidinosi e penso fossero anni che non gongolavo come un geek scemo così.
Darkling e Spark hanno poteri e capacità generali e generiche: i Darkling hanno una shadow che incute terrore negli umani, gli Spark hanno un halo che ispira adorazione. Ci sono naturalmente varianti.
Quando uno spark indossa il suo costume scatta in azione una proiezione psionica di anonimato che protegge la sua identità, anche quando si tratti solo di mettere o togliere degli occhiali da vista.
Gli individui di entrambi i gruppi escono dall'evento trasformazione in uno stato ontologico fluido che viene definito da un misto di inconscio, wish fulfilment e aspettative varie: un individuo si offre al Dark Pact, non sa cosa diventerà. Il risultato, se vampiro/fantasma/licantropo/mostro/altro, dipenderà da tutta una serie di aspetti mentali.
Stesso discorso per gli spark e i loro poteri e aspetti. Tutti gli spark diventano più belli e più muscolosi, con capelli più belli e denti perfetti, ma il resto è una reazione alla visione più sincera che l'individuo ha di sé.
Sono idee fuori dal comune e originalissime, e meritano tutta la lettura del libro.
Veniamo adesso alla protagonista del libro: il narrato è in prima persona. La storia gira intorno a un gruppo di quattro amiche/compagne di college che finiscono in un'esplosione diventando spark, automaticamente assumendo il ruolo di protettrici della loro città e trovandosi subito a scontrarsi tanto con darkling quanto con super villain/mad genius.
La protagonista, una delle quattro ragazze, è una cinese-americana di gender fluido.
Confesso che, probabilmente data la mia età (ed è inquietante), non ho molto contatto con tutta la situazione del genere fluido: omosessualità? Ok. Trans? Ok, circa. Il resto comincia a diventare nebuloso e non conosco la terminologia corretta con cui trattarlo, e le mie scorribande web mi hanno fermamente convinto che nessuno l'abbia realmente definita in modo comunitario ma sia ancora... fluida.
La protagonista nasce eterosessuale, adesso è... boh. Penso di avere un difetto di prospettiva in questo senso, legata ancora a determinare l'identità sessuale in base alle abitudini sessuali: credo, a questo punto, che il punto sia invece proprio che l'identità di genere non dipenda in modo correlato dalle proprie preferenze sessuali.
Mah. Tornando al libro: la protagonista si autodefinisce non definendo la propria identità sessuale, vuole mantenere la questione ambigua e molta della sua introspezione gira intorno a questo tema, conseguentemente molto del libro gira intorno a questo tema.
Ho l'impressione che si tratti più di un gimmick che di altro, che l'autore abbia deciso di caratterizzare così il personaggio più per fini pubblicitari e/o di appeal sul pubblico, che per interesse o sensibilità verso il soggetto.
Nel corso del romanzo, il comportamento mentale e fisico della protagonista in relazione ai momenti in cui il soggetto della sessualità viene a manifestarsi appare superficiale e 'per sentito dire'.
So zero dell'autore ma l'impressione è quella di quando un uomo scrive di una protagonista donna (o viceversa), in questo caso ancora più avanzato. Manca genuinità.
In compenso, il resto dello stile narrativo di Gardner è piacevolmente notevole: molto dialogo brillante, molti monologhi (ovviamente), molto sit-com nel migliore dei modi possibili; le scene di combattimento sono molto ben realizzate e descritte, direi senza problemi che sia il libro con le migliori scene d'azione supereroiche che mi sia capitato di leggere, e ne ho letti molti... anche rispetto a Peter Clines. 
Assolutamente spassoso e divertente, mi ha entusiasmato.
NOTA: ho letto i ringraziamenti e Gardner dichiara esplicitamente di essersi servito dei manuali tanto della White Wolf quanto quelli di Champions. Si vede, bravo: onesto ed efficace.
Non c'è motivo di scrivere spoiler sul finale: è il primo libro in una serie con il secondo già annunciato per il prossimo novembre. Il finale è 'scontato' nei suoi aspetti necessari alla serializzazione, comunque un buon finale.
SPOILER SPOILER SPOILER
Vabbeh...nessuno di importante muore.